Il genio di Leonardo a Milano: "L'Ultima Cena"

La sua vita e le sue opere sono profondamente legate alla città di Milano, dove visse e lavorò a lungo, patrocinato dalla corte sforzesca. A Milano inoltre è conservato quello che può essere definito il suo più grande capolavoro: l'affresco de L'Ultima Cena

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“L'ultima Cena” di Leonardo: un capolavoro a Milano

Un tour artistico della città di Milano non può non includere una visita alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove è conservata L'ultima Cena di Leonardo da Vinci.
L'affresco, commissionato da Ludovico Il Moro nel 1494 e terminato nel 1498, decora una parete del refettorio dove i frati domenicani consumavano i loro pasti e rappresenta la summa di tutti gli studi pittorici compiuti da Leonardo in quegli anni: è considerato giustamente uno dei capolavori dell'arte occidentale e nel 1980 è stato dichiarato dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. Per la sua realizzazione Leonardo attinse alla tradizione fiorentina dei cenacoli ma rielaborò l'iconografia tradizionale: nel cenacolo vinciano, infatti, Giuda non è rappresentato da solo, ma accanto agli altri apostoli.
Per ammirare “L'ultima cena” è necessario prenotare. L'accesso è infatti consentito a un numero ristretto di visitatori ed è limitato ad alcuni giorni della settimana; soltanto così è possibile preservare l'affresco, seriamente danneggiato durante l'ultima guerra mondiale e ripristinato nel 1999, al termine di un lungo lavoro di restauro. Chi non dovesse riuscire a infilarsi nella lista d'attesa ha la possibilità di ammirare una copia del cenacolo leonardiano, opera del Vespino, alla Pinacoteca della Biblioteca Ambrosiana: qui è inoltre esposto il Ritratto di un musico, nonché una delle più ampie raccolte di fogli e appunti del grande maestro, il Codice Atlantico.

Leonardo, genio e inventore visionario

Durante il suo soggiorno milanese Leonardo si dedicò agli studi di meccanica e mise a punto i prototipi di diversi marchingegni, sia a uso civile sia militare. Alcuni di questi furono realizzati già all'epoca, altri solamente molti secoli dopo. Tra le varie tecnologie messe a punto da Leonardo vi sono delle macchine militari, molto simili ai moderni cannoni e mitragliatrici, il sottomarino, la tuta da palombaro, la bicicletta, l'automobile a molla e, naturalmente, le immaginifiche macchine volanti, tra le quali i prototipi dell'aliante e dell'elicottero.
A Milano è possibile ammirare le riproduzioni delle macchine progettate da Leonardo da Vinci nonché molti dei suoi studi scientifici visitando ill Museo della Scienza e della Tecnologia a lui dedicato. All'interno del museo è presente anche la ricostruzione funzionante del suo telaio automatico, in grado di tessere due centimetri di tela al minuto. Per informazioni: www.museoscienza.org

Il Cavallo di Leonardo: un progetto realizzato dopo cinque secoli

La città di Milano è inoltre legata a quello che forse è uno dei progetti artistici più ambiziosi di Leonardo da Vinci, nonché quello dalla realizzazione più travagliata, dato che ha visto la luce solamente dopo cinque secoli! Stiamo parlando dell'imponente Cavallo di Leonardo, da alcuni chiamato anche Il Colosso: si tratta di una statua equestre in bronzo dedicata a Francesco Sforza, alla quale Leonardo lavorò dal 1482 al 1493. Il progetto venne ideato da Ludovico il Moro, all'epoca Duca di Milano e figlio di Francesco, che commissionò a Leonardo quella che sarebbe dovuta diventare la più grande statua equestre del mondo. La stesura del progetto richiese diversi anni: solamente nel 1493 venne finalmente ultimato il modello definitivo. Realizzato in terracotta e alto più di 7 metri, il calco venne esposto nella Corte Vecchia del Palazzo Reale, da tempo sede dell'officina di Leonardo, suscitando la meraviglia dei contemporanei. La statua però non venne mai realizzata. Il bronzo preventivato per la fusione (ben 100 tonnellate!) venne utilizzato per forgiare cannoni e armi da utilizzare nell'imminente guerra contro i Francesi. Leonardo dovette abbandonare il progetto e si rifugiò a Mantova; il modello del cavallo venne invece completamente distrutto dai soldati francesi entrati a Milano. Ma la storia del Cavallo di Leonardo non si conclude qui: nel 1977 Charles Dent, un collezionista d'arte statunitense, decise di realizzare l'opera incompiuta e, partendo dagli studi dell'artista italiano, affidò il progetto alla scultrice Nina Akamu. Il Cavallo vide finalmente la luce nel 1999 grazie al finanziamento di Frederik Meijer, proprietario di una catena di supermercati nel Michigan. Da allora si trova a Milano, all'ingresso dell'Ippodromo di San Siro: attira ogni anno migliaia di visitatori, che si dispongono in fila per un selfie sotto il Colosso: un tributo "moderno" al genio di Leonardo e alla tenacia dei suoi ammiratori del XX secolo.


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