Il ghetto ebraico di Roma tra storia e monumenti unici
Il "serraglio degli ebrei", come veniva definito al momento della sua istituzione, si estendeva originariamente tra il Lungotevere Cenci, di fronte all'Isola Tiberina - a circa 2 km di distanza dal Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo - la Via del Portico d'Ottavia e Piazza delle Cinque Scole, in un'area umida e malsana, sottoposta a costanti inondazioni.
A breve distanza dalle rovine del Portico di Ottavia, che costituisce l’ingresso principale al vecchio ghetto ebraico di Roma, sorge la Chiesa di Sant'Angelo in Pescheria: qui, per lunghi secoli, si svolsero le prediche forzate che avevano lo scopo di convertire gli abitanti del ghetto alla religione cattolica. Attorno all'area archeologica del Portico si trovano piazzette suggestive, come Piazza delle Cinque Scole e Piazza dei Cenci e alcuni affascinanti vicoli rimasti ancora intatti, come via della Reginella e di S. Ambrogio. Proseguendo in direzione del Tevere, si incontra il Ponte Quattro Capi, che conduce all'Isola Tiberina, un'oasi urbana circondata dall'acqua, dove si trova l'antico ospedale ebraico.
In Piazza delle Cinque Scole sorgeva un edificio, oggi scomparso, che raccoglieva le 5 Sinagoghe del ghetto, differenziate tra loro per tradizione rituale e lingua. Oggi, al centro della pittoresca piazzetta, si trova la Fontana del Pianto, costruita nel XVI secolo da Giacomo Della Porta. Sul Lungo Tevere de' Cenci, a pochi passi dal Teatro Marcello, i Musei Capitolini, Piazza Navona, Campo dei Fiori e il Pantheon, nel 1904 fu inaugurata la monumentale Sinagoga, il Tempio Maggiore, che costituisce il simbolo più imponente del riscatto e dell'acquisita libertà della comunità ebraica romana. Il Museo Ebraico, ospitato nella Sinagoga stessa, documenta la storia dell'antichissima comunità e del ghetto ebraico di Roma.